Recensione del film Suffragette

Film di Sarah Gavron con Carey Mulligan, Helena Bonham Carter, 1h 46’, USA 2015

Chiara Serioli _ Liceo M. Gioia

Londra 1912. Maud Watts. Lavandaia di Mr. Taylor. Apparentemente una donna come tante altre. Un obiettivo: il voto alla donne. Il suo temperamento percorre strade divergenti, a volte opposte. Ora una guerriera decisa, ora una madre affettuosa.
In quanto donna è tenuta a lavorare duramente senza avere il diritto di lamentarsi. Ma c’è una differenza abissale fra lei e un qualunque uomo della fabbrica dove lavora. E’ proprio quando Maud diventa consapevole di questa insostenibile disuguaglianza, che prenderà posto fra le sostenitrici di Emmeline Pankhurst, il volto della protesta. Boicottaggi, decisioni dolorose, abbandoni e un immenso coraggio. Voglia di riscatto e ostinazione contro gli abusi. Un esercito di donne che non perde la tenerezza.
Un cast abile e coinvolgente. Una storia che rivela la verità. Una pellicola commovente, capace di far riflettere il pubblico. Carey Mullingan incarna alla perfezione Maud Watts, così attenta, così dolce, ma pronta a trasformarsi in una “rivoltosa”, una paladina del suo tempo. Emozionante. Un film di donne per le donne. La trappola ammaliatrice di Sarah Gavron.

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