Non ci resta che il crimine di Massimiliano Bruno
Si ride con ritmo e continuità, tra personaggi-macchietta, criminalità comica, citazioni, colonna sonora discotecara degli anni 80, e un po’ di nostalgia per le emozioni di quella tripletta di Paolo Rossi ai mondiali dell’82.
Un film surreale e divertente che ha un suo carattere, anche se gli piacerebbe assomigliare un pochino ad Ammore e Malavita, almeno all’inizio con quella proposta di giro turistico sulle tracce della banda della Magliana che ricorda un po’ lo Scampia Tour delle scene iniziali proprio di Ammore e Malavita.
Silvia Signaroldi