Cinemaniaci al Liceo M. Gioia per tre giorni di fila con tre film proposti dall’associazione piacentina e presi dalla 12esima edizione della rassegna L’Italia che non si vede, curata da Ucca (Unione Circoli Cinematografici Arci, associazione nazionale di cultura cinematografica a cui Cinemaniaci è affiliata).
Per lanciare la prossima edizione del cinema sotto le stelle all’Arena Daturi – che organizziamo con l’Arci da 20 anni: ebbene sì, quella di quest’anno è la 20esima edizione! – abbiamo pensato di proporre un mini ciclo di proiezioni, e abbiamo voluto farlo dove le nuove generazioni si formano: la scuola. La scelta è caduta sul Liceo Gioia, con cui la collaborazione è decennale e si è declinata in forme diverse, grazie alla storica e continuata attenzione alla settima arte. La rassegna si svolge nei giorni 5, 6 e 7 giugno, a partire dalle ore 20:45, nell’atrio del liceo di Viale Risorgimento, proprio di fronte a Palazzo Farnese.
Ingresso libero (fino a esaurimento posti)
Link al trailer della rassegna L’Italia che non si vede (di cui altri titoli saranno proposti al Daturi): https://vimeo.com/770770969
Di seguito foto e informazioni sui tre film in calendario al Gioia.
Lunedì 5 giugno 2023
Margini
Regia: Niccolò Falsetti Italia, 2022, 91’
Genere: fiction
Distribuzione: Fandango
Festival: 79^ Festival Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (Settimana Internazionale della Critica)
Grosseto, 2008. Edoardo, Iacopo e Michele sono i giovani membri di un gruppo punk. Stanchi di suonare tra sagre e feste dell’Unità, hanno finalmente l’occasione di riscattarsi aprendo la data bolognese dei Defense, famosa band punk hardcore americana. Quando il concerto viene annullato, i tre non si danno per vinti: se non possono andare a Bologna a suonare con i Defense, allora saranno i Defense a venire a Grosseto. Il piano, però, si rivela più difficile del previsto: i paradossi della vita di provincia trasformano ogni dettaglio in un problema insormontabile, mettendo in discussione la riuscita dell’impresa ma soprattutto ciò a cui i tre tengono di più: la loro amicizia.
Martedì 6 giugno 2023
Il legionario
Regia: Hleb Papou Italia, 2021, 81’
Genere: fiction Distribuzione: Fandango
Festival: 74^ Locarno Film Festival (Premio alla Migliore Regia – “Cineasti
del Presente”), Annecy Cinéma Italien, Festa del Cinema di Roma
Puoi fare finta di niente, ma in questo momento a Roma si sta consumando una battaglia. Migliaia di persone disperate sono costrette a occupare palazzi inabitati per rivendicare il diritto ad avere un tetto sopra la testa. Le forze dell’ordine hanno il dovere di tutelare la legge e di impedire che questo avvenga. Daniel, nato a Roma da genitori africani, è cresciuto in un palazzo occupato. Molti anni fa ha deciso di andarsene per farsi una nuova vita ma adesso è costretto a ritornare. Questa volta, però, in divisa da poliziotto del Primo Reparto Mobile della Polizia di Stato. La sua missione è sgomberare il palazzo in cui ancora vivono sua madre e suo fratello, che intanto è diventato il leader degli occupanti. Daniel, celerino tra gli occupanti e occupante tra i celerini, deve scegliere: restare fedele al suo corpo di polizia o salvare la propria famiglia dallo sgombero.
Mercoledì 7 giugno 2023
La macchina delle immagini di Alfredo C.
Regia: Roland Sejko
Italia, 2021, 76’
Genere: documentario
Distribuzione: Istituto Luce Cinecittà
Festival: 78^ Festival Internazionale d’Arte Cinematografica Venezia – Orizzonti Extra
Aprile 1939. L’Italia fascista occupa l’Albania. Migliaia di operai, coloni e tecnici italiani vengono trasferiti nel paese.
Novembre 1944, l’Albania è liberata. Il nuovo regime comunista chiude i confini e pone all’Italia decine di condizioni per il rimpatrio dei suoi concittadini. Nel 1945 in Albania si trovano trattenuti 27.000 italiani tra reduci e civili. Tra di loro c’è anche un operatore cinematografico.
Alfredo C., operatore della propaganda fascista, ha girato per cinque anni l’Albania con la sua cinepresa. Prima, per quasi un ventennio, ha immortalato la grande macchina del regime. Ora, per uno scherzo del destino, ad Alfredo è richiesto di lavorare per la propaganda comunista. Chiuso nel suo magazzino, circondato da migliaia di pellicole, Alfredo rivede su una vecchia moviola quello che ha girato.