Se parliamo di stelle del cinema, possiamo parlare di pianeta cinema. O meglio, pianeti: al momento sopravvivono (termine che sottolineo: sopravvivono) diverse sale e relativi diversi schermi, proiettori e impianti audio a Piacenza.
Nella C dell’insegna del Cinema Corso, su Corso Vittorio Emanuele II a Piacenza, c’è scritto “pianeta cinema”. Non so voi, ma a me sembra triste passare in centro e vedere che i pianeti sono deserti. Da tanti anni sono convinto che ci sia vita su questi pianeti; e che non siano alieni coloro che li abitano, ma, al contrario, coloro che passano senza entrarci mai. Ora, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, siamo tutti quanti un po’ alieni o, per meglio dire, alienati.
Per vedere ripopolato il pianeta cinema ci vorrà l’acqua, ovvero i film: ci vorrà una strategia distributiva del prodotto che metta la sala al centro o comunque che tuteli la sala, ché da sola, per inerzia, non può farcela. Per questo Denis Villeneuve ci è rimasto male quando ha saputo che la Warner Bros avrebbe distribuito Dune nel 2021 in sala e in piattaforma contemporaneamente. Non basterà riaprire le sale, bisognerà fornirle di materia prima.
Il periodo del Natale è quello in cui anche chi va poco al cinema, perché guarda i film a casa o perché non guarda film, va in sala. È un rito. Il Natale 2020 sarà strano anche per questo.
Ehi tu, alieno, quando passi davanti a un cinema chiuso, fermati osservalo desideralo e immagina quanto potrà essere vivo quando verrà (ri)scoperta l’acqua.
Pianeti e stelle sono corpi celesti differenti, ma non possiamo nemmeno immaginare gli uni senza le altre.
“E quindi uscimmo a riveder le stelle” una volta che i pianeti tornarono a esser abitabili.
Piero Verani
(Non ci resta che recuperare un titolo di Luis Buñuel che, a dispetto del titolo, non ha nulla a che fare con la fantascienza: La via lattea).
(Astronomi, abbiate comprensione per un cinemaniaco “triste, solitario y final”).