Recensione di LA RAGAZZA CON LA PISTOLA

ragazza-con-la-pistola“All you need for a movie is a girl and a gun”
(Jean-Luc Godard)

La magnifica produzione cinematografica di Mario Monicelli è ricca di celebrazioni dell’amicizia maschile, del gruppo “virile”, sia nella dimensione della commedia, come ne “I soliti ignoti”, “L’armata Brancaleone”, “Amici miei”, sia in quella del dramma, come ne “La grande guerra” o ne “I compagni”.

Anche in questi film a volte ci sono bei ritratti femminili, come la Costantina di Silvana Mangano ne “La grande guerra”, ma nella vasta filmografia del regista toscano spiccano alcuni titoli, tra i suoi più belli, totalmente dedicati alle donne, che vengono seguite nel loro percorso di emancipazione.

I diritti delle donne sono recenti: tendiamo a dimenticarcelo, ma la legge sul delitto d’onore è stata abrogata nel 1981 (e “Divorzio all’italiana” di Germi è di vent’anni prima). Monicelli, che è morto a 95 anni nel 2010, ha visto, vissuto, appoggiato e immortalato enormi cambiamenti sociali.

“La ragazza con la pistola” è del 1968, l’anno simbolo della grande rivoluzione giovanile, quell’altro capolavoro che è “Romanzo Popolare” è del 1974, e ci mostra Ornella Muti ragazzina-moglie, succube di un Tognazzi molto più vecchio di lei che attraverso una relazione con Michele Placido alla fine del film diventa operaia divorziata con figlio. A me “Vincenzina e la fabbrica” fa venire i brividi, da sempre.

E poi c’è quel film tardivo, che ebbe molto successo, un film corale al femminile, “Speriamo che sia femmina”, del 1986, dove le inquietudini sono più serpeggianti, dove gli uomini girano intorno alle donne cercando di rompere una certa antica armonia, che invece alla fine si ricompone anche in nome di quell’augurio che dà il titolo al film.

In questi film ci sono le più brave e le più belle attrici dell’epoca, Claudia Cardinale, Ornella Muti, Stefania Sandrelli, Catherine Spaak, Liv Ullmann, Catherine Deneuve e appunto Monica Vitti, allora musa di Antonioni, volto simbolo del cinema dell’incomunicabilità, nel suo primo ruolo di attrice comica.

“La ragazza con la pistola” Assunta Patanè è una siciliana innamorata di Vincenzo Macaluso (Carlo Giuffrè) che, dopo averla sedotta, scappa in Gran Bretagna per sfuggire al matrimonio riparatore. Assunta, senza sapere nulla né della lingua né della cultura, si procura una pistola e lo segue per ucciderlo e vendicare il proprio onore. Un film con un tema tuttora modernissimo, durante il quale assistiamo alla trasformazione di Assunta, che da vera creatura quasi ferina va a caccia per affrontare direttamente il nemico in territorio straniero, lasciandosi alle spalle gli anni ’50 del suo sperduto paesino ed un futuro già scritto.

Barbara Belzini

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