Alt-Right: Age of Rage

Con Alt-Right: Age of Rage Adam Bhala Lough decide, ancora una volta dopo The New Radical (2017), di mostrare le nuove forze politiche che si scontrano con il classico sistema liberale americano… I“radicali” protagonisti del primo, che avevano come obiettivo lo smantellamento delle moderne strutture governative attraverso gli attacchi digitali; nella sua ultima opera diventano iprotestanti e soprattutto estremisti della destra alternativa che tentano di sovvertire l’ordine politico e sociale riportando ai vertici della comunità l’uomo bianco.

Charlottesville, Stati Uniti. Fra l’11 e il 12 agosto 2017 viene organizzata una manifestazione da rappresentanti Alt-Right i quali marciano attraverso la città statunitense brandendo armi da fuoco e bandiere raffiguranti simboli e slogan associabili al Nazionalsocialismo. L’avvenimento si conclude nel sangue in seguito agli scontri con i rappresentanti Antifa e la decisione di James Alex Fields Jr. (il quale si era avvicinato al movimento attraverso i social network) di gettarsi con l’auto sulla folla anti-manifestazione portando alla morte di una donna e al ferimento di una ventina di persone. Con questo nuovo progetto il regista ci introduce quindi in questo mondo fatto di violenza e propaganda on-line che è la destra alternativa americana.

Quando si parla di Alternative Right negli Stati Uniti, si tratta di un movimento di giovani americani, solitamente uomini, che, oltre agli ideali conservatori tipici del Partito Repubblicano, credonofortemente nella supremazia bianca sulle altre razze; a questi individui appartiene poi un forte sentimento nazionalista e certo non sono privi di una buonadose di sessismo (anche se nulla vieta a una donna di identificarsi col movimento). Il termine è stato coniato dal giornalista Richard Spencer, noto in patria per le sue affermazioni naziste e intervistato nello stesso documentario di A. B. Lough. Analizzando la storia degli Stati Uniti, soprattutto per ciò che riguarda gli anni dell’attivismo a favore dell’universalizzazione dei diritti civili, è evidente come questa variante politica non sia una novità; è chiaro però come l’ascesa politica di Donald Trump abbia fomentato la diffusione di ideali vicini al pensiero del movimento favorendo l’incremento di persone aderenti a questa visione politica. La destra alternativa non è però un fenomeno esclusivamente statunitense, infattiesistono sia in Europa che in America Latina esempi di uomini politici o partiti interi che coi loro valori si avvicinano, anche solo in parte, a questo movimento guidato da Steve Bannon; è il caso di Jair Bolsonaro in Brasile, il FPÖ in Austria e Casa Pound in Italia. Così come negli States, anche nel resto del mondo occidentale l’appoggio ai partiti conservatori e nazionalisti, è in evidente aumento.

Il documentario, per quanto intitolato appunto Alt-Right, non è però prettamente incentrato sul movimento:è un confronto fra Spencer e l’attivista Daryle Lamont Jenkins,che si batte proprio per sopprimere questo tipo di propaganda violenta. A differenza di Jenkins,il regista, sottolineando l’importanza della libertà d’espressione così come la sua visione contraria al movimento, in un’intervista a Variety (27/10/2018, Will Tizard) dichiara: “Capisco perché le persone vogliano togliere visibilità a questi ragazzi, ma non sono d’accordo che questa sia la tattica migliore”,riferendosi all’opinione di molti secondo cui lasciare un così grande spazio a queste visioni politiche non possa fare altro che avvicinare più persone.

E sono sempre più in effetti le persone che abbracciano questi ideali, così come sono in netto aumento gli atti violenti scoppiati a favore o in opposizione al movimento. Questi sono anni di collera, dunque, in cui l’umanità è segnata da due tipi d’odio: rabbia delle persone e rabbia rivolta alle persone. Esiste però una tipologia di furia giustificabile?

Francesca Marchesini

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